Immigrazione: Griffini (Aibi), “in Italia non è scattata la catena della solidarietà”

“Ci sono in Italia più di 2mila famiglie che hanno offerto la propria disponibilità a ospitare un minore straniero non accompagnato in casa propria. Ma, a tutt’oggi, solo per 17 di loro è stato realizzato un affido”. A lanciare l’allarme è Marco Griffini, presidente dell’Associazione Amici dei Bambini intervenuto nel corso della convegno “Dalla Siria all’Italia: bambini migranti in fuga dalla guerra. Le nuove sfide della cooperazione in Siria e l’appello di Aibi per una accoglienza family to family in Italia”, che si è svolto oggi alla Camera dei deputati, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. A seguito della tragedia del 3 ottobre 2013, quando al largo di Lampedusa, a causa di un naufragio, morirono 368 migranti, Aibi ha accolto l’appello del Papa che invitava le famiglie ad aprirsi all’accoglienza dei profughi e in particolare dei più deboli. All’appello hanno risposto oltre 2mila famiglie, ma il sistema dell’affido family to family non decolla. In questa emergenza “non è scattata la catena della solidarietà istituzionale – ha spiegato il presidente di Aibi -: quella stupenda collaborazione tra governo, istituzioni e organizzazioni non profit che era sempre stato il fiore all’occhiello della società italiana di fronte a qualsiasi emergenza”.

Intanto, Aibi ha realizzato strutture per un’accoglienza giusta dei migranti in Italia ed è intervenuta in Siria con azioni di supporto alimentare e sicurezza psico-sociale dei minori. “Ma tutto questo non è potuto avvenire all’interno della cornice di un ‘sistema Italia’”, ha sottolineato Griffini. Che cosa fare dunque nel futuro? “L’occasione per recuperare potrebbe essere l’‘Africa Act’ – ha annunciato il presidente di Aibi -. Una nuova grande iniziativa in cui far confluire le varie istanze e le forze del non profit impegnate nel continente africano. Aibi, dal canto suo, è impegnata per contrastare la quarta piaga che affligge l’infanzia in Africa: quella dei minori senza famiglia. Una piaga capace di alimentare a dismisura il sistema dell’emigrazione e l’instabilità politica e sociale, nonché possibili deviazioni terroristiche. I senza famiglia, in Africa, colpisce milioni e milioni di bambini e adolescenti”.

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