“Alla Conferenza sul clima di Parigi del dicembre scorso sono stati raggiunti accordi importanti, ma non sono sufficienti. Serve un impegno deciso da parte di tutti e ognuno può fare la sua parte”. Lo scrive Lauro Paoletto, direttore de “La voce dei Berici”, il settimanale della diocesi di Vicenza, nell’ultimo editoriale dedicato al grido di allarme lanciato dall’Agenzia meteo dell’Onu sull’inquinamento terrestre. “Non possiamo certo dire che non lo sapevamo. La Terra sta male e le sue condizioni continuano a peggiorare”, osserva Paoletto, secondo cui si tratta di un “ennesimo grido e chissà che qualche buontempone irresponsabile non lo derubrichi a semplice terrorismo psicologico”. “Non c’è negazionismo ambientale che tenga di fronte a certi dati”, prosegue il direttore. “La CO2 ha toccato livelli mai raggiunti, le temperature sono fuori controllo. Da più parti si parla a tutti gli effetti dell’avvento di una nuova era climatica e pare non ci sarà da festeggiare”. Secondo Paoletto, “le avvisaglie, peraltro, ci sono già da tempo: fenomeni metereologici estremi, dissesti idrogeologici, calamità naturali”. “Ci dobbiamo preparare e attrezzare”, commenta il direttore, evidenziando che “il riscaldamento della Terra è dovuto a una combinazione di fattori, alcuni dei quali naturali. Ma l’accelerazione con cui questo sta avvenendo dipende esclusivamente dall’uomo”. Paoletto cita Papa Francesco e la sua enciclica “Laudato si’” in cui invita ad “ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri”. “È l’ecologia integrale – sottolinea il direttore – che richiama in modo forte le responsabilità di ciascuno e che ci dice che, comunque vada, il conto più salato lo pagano sempre e comunque i più poveri”. “La salute della Terra – aggiunge – dipende anche da cosa comperiamo, da come ci muoviamo, da quale sistema scegliamo per riscaldarci”. “La responsabilità politica non comporta sconti alla responsabilità personale”, ammonisce Paoletto, concludendo che “la conversione ecologica auspicata da Papa Francesco passa di qua”.