Risparmio: Pagnoncelli (Ipsos), “La crisi ha comportato un cambiamento profondo del paradigma del consumo”

Aumentano dal 37% dello scorso anno al 40% gli italiani che affermano di essere riusciti a risparmiare negli ultimi dodici mesi e si tratta del dato più alto dal 2003. Allo stesso tempo, però, aumentano dal 16% al 19% anche le famiglie che sono costrette a intaccare il risparmio accumulato per far fronte alle spese. Alla vigilia della giornata del risparmio, il rapporto annuale dell’Ipsos per l’Acri fotografa questa situazione. “La crisi ha comportato un cambiamento profondo del paradigma del consumo – ha spiegato il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli, nella presentazione avvenuta oggi a Roma nella sede dell’Assocazione di fondazioni e casse di risparmio – e l’idea di risparmio viene in larga misura associata all’attenzione nell’evitare le spese superflue e gli sprechi”. Un’opzione che viene privilegiata dal 63% del campione. Gli italiani continuano a risparmiare (è il quarto anno consecutivo che la percentuale aumenta) ma chi riesce ad accantonare risorse mostra una netta preferenza per la liquidità. Sono due italiani su tre a pensarla così e anche chi investe lo fa solo con una parte minoritaria dei propri risparmi. Del resto una maggioranza relativa (il 32%) è convinta che l’”investimento ideale” non esista più e comunque l’attenzione per la bassa rischiosità dell’investimento prevale sulla ricerca di rendimenti più elevati. “E’ il ritratto di un risparmiatore che fugge il rischio perché ritiene sempre più di non essere tutelato da leggi e controlli”, osserva Pagnoncelli. Questa percezione si è impennata dal 58% del 2015 al 74% attuale ed è negativa anche la previsione per i prossimi cinque anni: il 67% ritiene che il risparmiatore sarà ancor meno tutelato.

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