Risparmio: Pagnoncelli (Ipsos), italiani attanagliati dalla preoccupazione per il futuro anche se il tenore di vita percepito migliora lievemente

I segnali positivi ci sono, ma quel che pesa di più è un “clima sociale” di sfiducia e di preoccupazione per il futuro e questo incide sui comportamenti dei singoli e delle famiglie. E’ inevitabilmente in chiaroscuro il quadro generale tracciato da Nando Pagnoncelli che oggi ha presentato il rapporto annuale curato da Ipsos per l’Acri, alla vigilia della giornata del risparmio. L’indagine, condotta su un campione rappresentativo, mette in evidenza che la crisi economica è percepita ancora come grave dall’86% degli italiani e soprattutto aumenta il tempo in cui ci si aspetta la sua fine: dai poco più di due anni del 2009 si è arrivati a superare in media i 5 anni. Incide negativamente la novità del dato sull’Europa: per la prima volta dal 2005 risultano negative anche le aspettative per l’economia continentale, non solo per quella nazionale. Eppure la stragrande maggioranza degli italiani si dichiara favorevole a una Costituzione europea, un dato che Pagnoncelli spiega con il desiderio di un’”Europa dei popoli” che prenda il posto di un’Unione tutta schiacciata sugli aspetti economico-monetari. E’ confortante, e per certi versi paradossale visto che la disoccupazione si conferma in cima alle preoccupazioni degli italiani, che i più fiduciosi rispetto al futuro siano i giovani: “E’ come se avessero lo sguardo più lungo”, commenta il presidente di Ipsos”. Aspettative fortemente preoccupate, dunque, e tuttavia la percezione del proprio tenore di vita migliora, sia pur lievemente, per il terzo anno consecutivo. Un dato medio che va letto tenendo presente dell’accresciuta “polarizzazione” tra chi ha una percezione positiva della propria situazione e chi invece la valuta negativamente.

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