Giornata del Ringraziamento: Messaggio Cei, “tornare a meditare su realtà complessa che coinvolge stili di vita, forme di produzione, legami con terra, relazioni tra persone e famiglie”

“La sola attenzione ai legumi non basta: focalizzare lo sguardo su di essi è piuttosto un’occasione importante per tornare a meditare su una realtà complessa che coinvolge stili di vita, forme della produzione, legami con la terra, relazioni tra persone e famiglie”. Lo sottolinea il Messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace per la 66ª Giornata nazionale del Ringraziamento. “Abbiamo bisogno di una spiritualità del coltivare la terra, che ci aiuti a riscoprirla come madre ed a lavorarla in modo sostenibile. Dobbiamo riscoprire la nostra condizione di figli che tramite essa ricevono grati ogni giorno dal Signore ‘vino che allieta il cuore dell’uomo, olio che fa brillare il suo volto e pane che sostiene il suo cuore’ – si legge nel Messaggio – . ‘Figli’ che lavorano, rendono fertile e custodiscono il dono della terra attraverso la rete delle imprese agricole familiari, dove esso può farsi presente nel contesto di relazioni umane improntate alla gratuità e alla condivisione, rese fertili dal grande dono che Dio ci fa del suo amore misericordioso”. Questa, si precisa nel Messaggio, “è la ricchezza a cui volgiamo lo sguardo, che invochiamo in questa Giornata del Ringraziamento”.
Questa visione complessiva “sta ispirando opere concrete nella diversificazione dei modelli di produzione e consumo del cibo, come la ri-valorizzazione dei mercati locali, l’inclusione di soggetti socialmente deboli o svantaggiati nell’agricoltura sociale, le iniziative per la legalità e il recupero all’attività agricola dei terreni confiscati alle varie mafie, l’impegno per la trasparenza dell’informazione ai consumatori”. Quest’ultimo è “un impegno formativo ed educativo indispensabile per una sana nutrizione che recupera la sobrietà delle tradizioni alimentari, apre spazi di diversificazione a favore delle produzioni tipiche e locali, risponde alle domande della società civile sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, del ciclo dei prodotti, con particolare riguardo al cambiamento climatico; richieste essenziali per rendere effettiva una responsabilità sociale d’impresa e un consumo responsabile all’altezza delle sfide dei tempi e del dono della terra e dei suoi frutti”.

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