Diocesi: mons. Mansi (Andria), “rammarico” per la scritta “Odio la Chiesa” sui muri di Casa accoglienza

“Perché odi la Chiesa? Cosa ti ha fatto? O quale tipo di Chiesa hai conosciuto o conosci? Quanto hai scritto lo dici da te stesso o sono gli ambienti che frequenti che te l’hanno suggerito o insegnato?”. Sono le domande rivolte dal vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi, in un messaggio all’ignoto autore della scritta “Odio la Chiesa” comparsa sabato 22 ottobre sui muri di Casa accoglienza “S. Maria Goretti” ad Andria. “Non posso nascondere il mio rammarico – rivela Mansi – dovuto al fatto che io sono il vescovo e quindi il pastore della Chiesa di Andria”. “Sarà un battezzato?”, si chiede il presule. “Se sì, allora, il rammarico è ancora più forte, perché si tratta di un figlio che odia sua madre e la sua casa”. “Non so chi è l’autore di quella scritta – prosegue – ma sento che si tratta di un fratello e figlio nella fede, con il quale desidero sedermi accanto per dialogare e magari aiutarlo a conoscere di più la Chiesa, per amarla in tutta verità”. “Se noi uomini di Chiesa, ti abbiamo deluso o scandalizzato per qualche nostro comportamento non conforme alla Parola di Dio che annunciamo, aiutaci a cambiare – è l’invito di mons. Mansi – se veramente vuoi lanciarci un messaggio e non semplicemente nasconderti dietro uno slogan”. “La Chiesa, sia quella istituzionale come anche l’intero Popolo di Dio è una Madre, ama come un madre, agisce come madre”, continua il vescovo, per il quale “se mi dici che odi la Chiesa che odora di incenso e che si identifica solo con il culto, anche io sono d’accordo con te, anche se non parlerei di odio. La parola è troppo brutta per un cristiano”.

“Se mi dici che vuoi la Chiesa libera da ogni compromesso con il potere – aggiunge – sono anche io d’accordo con te. Se mi dici che non vuoi una chiesa più presente nella vita delle persone, capace di accendere di speranza l’umanità, soprattutto quella che soffre ed è ai margini della considerazione umana ed ecclesiale, allora capisco cosa c’è dietro quella scritta”. “Ti invito a non essere miope a tal punto da non accorgerti, che quella scritta l’hai posta su un luogo dove la Chiesa esercita la sua maternità, verso i più poveri”, osserva mons. Mansi, aggiungendo che “come Chiesa non vogliamo fare altro che servire l’uomo con la larghezza e l’abbondanza d’amore di Dio”. “Se condividi queste mie riflessioni – è l’appello conclusivo all’autore – allora cancella prima dal tuo cuore e poi dalle mura di Casa accoglienza il tuo odio per la Chiesa, e vieni da me e aiutami a costruire la Chiesa che insieme sogniamo”.

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