Diocesi: Caritas Benevento, il card. Montenegro parteciperà al convegno “Essere operatori della carità per costruire comunità di misericordia”

Sarà dedicato al tema “Essere operatori della carità per costruire comunità di misericordia” il primo convegno diocesano delle Caritas parrocchiali della diocesi di Benevento in programma per il 4 e 5 novembre prossimi. L’iniziativa, promossa dalla Caritas diocesana di Benevento, si terrà presso il seminario arcivescovile della città campana e vedrà la prensenza, nella giornata inaugurale, del cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana. Il convegno si aprirà alle 16.30 di venerdì 4 con un momento di preghiera al quale seguirà, dopo gli interventi dei responsabili della Caritas diocesana, la relazione del cardinale Montenegro che, spiegano gli organizzatori, parlerà de “Le Caritas parrocchiali luoghi di misericordia”. Il pomeriggio proseguirà poi con la riflessione dell’arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, sull’importanza di “Camminare insieme” e si concluderà con la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Montenegro. La mattinata di sabato 5 sarà dedicata ad un approfondimento sul legame tra finanza etica, comunità e misericordia. Con don Nicola De Blasio, direttore di Caritas Benevento, ne parleranno Leonardo Becchetti, docente di economia politica all’Università “Tor Vergata” di Roma, e don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e noto come il “Prete della Terra dei fuochi”. Nel corso della mattinata, Angelo Moretti, coordinatore di Caritas Benevento, presenterà il progetto di “Fondazione di Comunità”, una realtà attraverso la quale sarà possibile “sostenere e consolidare la rete tra attori pubblici, profit e non profit, già sorta intorno agli interventi nel sociale”. Per questo – spiegano i promotori – la “Fondazione di Comunità è protesa alla creazione di reti di comunità locali orientate allo sviluppo ecologico e solidale, capaci di promuovere e coniugare welfare di comunità ed economia civile, innovazione e migliore occupazione, valorizzazione del genius loci e maggiore diversificazione della produzione, attrattività del territorio e sviluppo delle filiere corte, luoghi di relazioni e utopie che aprono al futuro”.

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