Cardinale Müller: “il cadavere non è proprietà privata della famiglia”, no a “sepoltura anonima”

“Il cadavere non è proprietà privata della famiglia, fa parte del popolo di Dio: per questo non abbiamo riti privati di congedo dal morto, ma una celebrazione pubblica della Chiesa”. A ricordarlo è stato il cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’istruzione vaticana “Ad resurgendum cum Christo”. “Per questo – ha proseguito il cardinale, ricordando che il testo è stato pubblicato con l’approvazione del Papa – abbiamo un campo santo dove i morti aspettano la Resurrezione: non crediamo soltanto nella Resurrezione della carme, ma nella comunione dei santi”. Di qui la necessità di “superare il modo di pensare individualistico, come ci esorta a fare Papa Francesco: la mia famiglia è una parte della famiglia di Dio”. Interpellato, inoltre, su quali siano i “casi eccezionali” in cui è permesso tenere le ceneri in casa, Müller ha risposto che “noi da Roma forniamo i principi universali, poi c’è l’autorità del vescovo e quella delle Conferenze episcopali, che sono più vicini alla cultura della gente e alle diverse civilizzazioni”. Quello che è certo, ha ribadito il cardinale, “è la chiara fede nella Resurrezione della carne”, in nome della quale “non è compatibile con la fede cristiana la sepoltura anonima: sarebbe il suicidio della propria memoria”. “Tutti noi facciamo parte di una comunità di credenti”, ha proseguito Müller: “Anche altri credenti hanno il diritto di pregare, la prossima settimana compiremo un atto comune di preghiera per tutti i nostri morti e i nostri santi”. Ad una domanda su se sia lecito, ad esempio, seppellire i propri in un bosco, il porporato ha risposto: “Preferiamo un luogo sacro, e se proprio si fa questa scelta perlomeno si deve fare in modo che la sepoltura non sia anonima. Compiere una sepoltura anonima è agire contro la nostra dignità di figli di Dio, chiamati per nome dal Padre”.

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