Immigrazione: p. Ripamonti (Centro Astalli), “società civile indifferente e distante”, i sindaci “non si sporcano le mani”

“La società civile e la Chiesa sono stati spesso indifferenti e distanti rispetto al tema del rifugiati, nonostante Papa Francesco, che con i suoi gesti sta scuotendo il nostro modo di essere cristiani”: lo ha affermato padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, durante la tavola rotonda del Masci (Movimento adulti scout cattolici) in corso oggi pomeriggio a Montecitorio sul tema immigrazione. “Ci sono quelli che predicano il Vangelo ma sono ostili nei confronti dello straniero – ha precisato – ma anche la società civile si lascia spesso strumentalizzare dai cantori della cattiva politica”. Le amministrazioni locali, ad esempio, “non vogliono sporcarsi le mani prendendosi la responsabilità di aprire i centri Sprar” per l’accoglienza dei richiedenti asilo: “E’ più semplice dire: ‘Il prefetto mi ha obbligato’ ed aprire un Cas”, ossia un centro di accoglienza straordinaria. “Siamo preoccupati solo di cosa sarà di ‘noi’ in senso identitario – ha detto – contrapponendoci a ‘loro’. Ma in questo modo ci stiamo allontanando dal senso di umanità e dal cammino dei diritti”. Padre Ripamonti ha ricordato che più della metà dei 65 milioni di migranti del mondo sono minori: “Come cresceranno?” “L’unica vera risposta – ha concluso – sono i corridoi umanitari e modelli di integrazione inclusivi. Non sarà certo un muro a fermare queste persone”.

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