Minori: Garante, imparare a dirsi addio bene per il bene dei figli

(DIRE-SIR) – “La denigrazione di un genitore nei confronti dell’altro manifestata ad un figlio, in modo più o meno esplicito, non è mai un buon esempio di educazione al rispetto. Nelle separazioni non si è più una coppia ma si rimane sempre genitori e le incomprensioni tra gli adulti non devono trasformarsi in armi che feriscono i figli”. Così la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, interviene prendendo spunto dalla sentenza del Tribunale civile di Roma che ha condannato al pagamento di 30mila euro una madre perché parlava male davanti al proprio figlio del marito da cui era separata. “Imparare a rispettare bambini e ragazzi e non ferire i loro sentimenti- aggiunge- rappresenta autentica espressione di amore materno e paterno. Stiamo facendo passi in avanti come Paese nella consapevolezza dell’importanza del diritto dei bambini alla bigenitorialità, vale a dire del diritto dei figli al rapporto affettivo con entrambi i genitori, secondo la direzione voluta dal legislatore, e la giurisprudenza è in prima linea nell’affrontare i casi di criticità familiari. Spesso i genitori sono troppo concentrati sulle proprie ragioni per capire quanto sia doloroso per il proprio figlio l’atteggiamento denigratorio dell’uno nei confronti dell’altro, ma strumentalizzare i figli significa non agire nel supremo interesse del minore”. (www.dire.it)

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