Fede: Andreoli, per un non credente “la speranza è poter credere”

“Il non credente è colui che non ha, o che non crede di avere avuto, l’esperienza dell’incontro con Dio”. A ricordarlo è stato lo psichiatra Vittorino Andreoli, intervenuto alla presentazione del libro del cardinale Camillo Ruini, “C’è un dopo? La morte e la speranza”. “Non conosco l’invidia”, ha aggiunto il relatore: “Se l’ho provata qualche volta, è per quelli che hanno incontrato Dio”. “La lettura di questo libro per un credente è dolorosissima”, ha detto Andreoli, “perché ci fa percorrere tutto il tragitto che compie la speranza cristiana”. “Il punto interrogativo del titolo, per un non credente, è un dramma”, la tesi dello psichiatra: “La morte non fa paura se speri, è la disperazione che diventa morte”, ha aggiunto sintetizzando l’assunto di fondo del volume. Per un non credente, “la speranza è poter credere”, ha spiegato Andreoli, citando il “deismo scientifico” come tentativo di ipotizzare Dio prima della natura. “Il cardinale Ruini dice che i risultati che finora la scienza ha dato non sono incompatibili con l’atto creativo, sono un racconto differente rispetto a quello della creazione”, ha sottolineato lo psichiatra. La domanda, allora, “non è sapere se c’è un dopo, ma sapere se è possibile l’incontro con Dio”.

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