“Trovare nuove vie per dialogare col mondo, raggiungere i destinatari di questo nostro tempo laddove vivono, farsi accompagnatori, non leggendo in modo catastrofico il presente, ma attraverso la lente che è il Vangelo”. È l’invito rivolto da monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, ai circa 800 operatori pastorali radunatisi nei giorni scorsi presso l’auditorium del santuario “Maria SS.ma del Buoncammino” di Altamura per l’annuale convegno diocesano dedicato a “I segni dei tempi”. All’appuntamento, svoltosi nelle serate di lunedì 17 e martedì 18 ottobre, è intervenuto anche mons. Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, che – si legge in una nota diffusa oggi – ha offerto “una lettura competente e profonda, provocata dalle domande scaturite da un confronto tra i membri delle commissioni diocesane dei vari ambiti pastorali e dai presenti impegnati ogni giorno nella vita delle nostre comunità”. Leggere i segni dei tempi è questione di fede, che per mons. Gazzetti è la “risposta ad una esperienza concreta di salvezza”. “Quest’attenzione ai segni dei tempi – prosegue la nota – la Chiesa la vive già dal Concilio Vaticano II, mentre torna forte nel magistero di Papa Francesco, in quelli che mons. Ricchiuti chiama i suoi tre sogni, l’Evangelii Gaudium, la Laudato si’, l’Amoris Laetitiae: questa sollecitazione a scendere tra le strade, ad ascoltare la voce del mondo, a rispondere con la luce del Vangelo”. Anche il vescovo Ricchiuti ha esortato a lasciarsi interpellare dal “cambiamento d’epoca” più che a farsi intimorire da “un’epoca di cambiamenti”, “ad entrare in questa storia fatta di volti e di relazioni, ad intravedere – conclude la nota – la discreta eppur decisiva presenza di Dio che ci parla e ci sprona a ripartire dall’essenzialità del Vangelo, unica ricchezza da testimoniare e condividere”.