Cooperazione. Africa: D’Agata, Italia porti cultura industriale

(DIRE-SIR) – Portare know how e valore aggiunto in Africa puntando sulla “cultura” delle piccole e medie imprese italiane: è questa, spiega alla ”Dire” Pier Luigi D’Agata, direttore generale di Assafrica & Mediterraneo, la nuova sfida di Confindustria per la cooperazione e lo sviluppo. Il colloquio, a margine di un incontro all’Università Lumsa, nella cornice del festival Ottobre africano, comincia dall’assunto che negli ultimi anni la regione subsahariana è cresciuta ma non abbastanza. “Gli aiuti pubblici non hanno portato lo sviluppo endogeno che speravamo” sottolinea D’Agata: “Ora i governi subsahariani vogliono creare valore aggiunto perché le materie prime sono commercializzate da imprese occidentali e all’Africa resta ben poco”. Dinamiche, è stato sottolineato oggi, che impongono una svolta a livello internazionale e nuove responsabilità per l’Italia. “Siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa e abbiamo una cultura industriale fatta soprattutto di piccole e medie imprese” dice D’Agata: “Possiamo portarla in Africa per fare più valore aggiunto, sapendo che il vero sviluppo non deriva dai soldi ma dalla formazione dei giovani e dal saper fare”. Un impegno centrale nell’incontro alla Lumsa, intitolato ”La cultura industriale italiana per lo sviluppo dell’Africa”. Ne è convinto, il direttore generale di Assafrica & Mediterraneo: “E’ la nuova frontiera sulla quale nel sistema Confindustria ci confronteremo nei prossimi anni”. (www.dire.it)

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