Convegno Cei: mons. Santoro, “abitare significa stare, lasciarsi ferire, mettersi al servizio”

Nell’Evangelii gaudium, l’opzione preferenziale per i poveri è definita “categoria teologica”, osserva monsignor monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, giustizia e pace della Cei. Intervenendo oggi al Convegno promosso dall’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro, il presule osserva: “Il nostro tempo ci chiede di vivere le difficoltà come sfide e non come problemi”. Dunque la Chiesa “sia inquieta, sempre vicina ai poveri, lieta con il volto di mamma che accompagna e accarezza”, esorta richiamando le parole del Papa a Firenze. “Il protagonismo laicale è cogliere la sfida che la realtà ci offre lasciandosene ferire”, aggiunge richiamando la sua esperienza a Taranto con la vicenda Ilva.  “Abitare – precisa – significa stare, lasciarsi ferie, accogliere e mettersi al servizio. Questo ci porta ad essere informati su ciò che accade sul nostro territorio”. Nel 2013, racconta, “a Taranto abbiamo suggerito di sostituire il circuito del carbone con il gas, come accaduto a Pittsburgh, ma prima abbiamo chiesto il parere di esperti”. Questi, per Santoro, gli step: “vicinanza al dramma, informazione, aiuto degli esperti, promozione del dialogo tra le varie realtà, sollecitazione della la politica”.  La disoccupazione giovanile in certe aree del sud tocca il 60%. “Per questo – dice – abbiano pensato con il Consiglio episcopale permanente di fare la prossima Settimana sociale a Cagliari sul tema del lavoro”. Tre gli incontri di preparazione: a Verona a fine novembre per gli imprenditori, a Napoli sulla disoccupazione giovanile, a Firenze a fine febbraio “per le nostre comunità”. L’altra grande sfida suggerita dal Papa è che “l’abitare non può ignorare ciò che accade nell’ambiente. La Laudato si’ ci ha indicato i criteri fondamentali”. La questione ambientale “è una nuova frontiera dell’evangelizzazione; per questo – conclude Santoro –  la pastorale sociale è una pastorale incarnata che non può essere relegata al ruolo di gregaria”.

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