Convegno Cei: mons. Longoni, associazioni “che escono e sanno incontrare”, luoghi di “annuncio e formazione delle coscienze”

“Il numero di chi viene nelle nostre parrocchie è inferiore a quello che potremmo incontrare nelle nostre associazioni”. Per questo “devono essere piazze e luoghi di incontro, come ha sottolineato Papa Francesco al convegno ecclesiale di Firenze”. A ricordarlo è monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, concludendo questa sera il primo convegno per presbiteri in servizio pastorale nelle aggregazioni dei laici, promosso a Roma dall’Ufficio Cei. Il Papa, spiega Longoni, “non ci chiede di discutere ma di costruire progetti pensando le nostre associazioni come qualcosa che esce e sa incontrare”. In questa cornice, “mancanza di lavoro, crisi familiari, situazioni di fragilità, matrimoni spezzati, sono occasioni che richiedono vicinanza e a volte incontrano solo noi: i patronati stessi oltre a luoghi di servizio possono diventare anche luoghi di annuncio”. E ancora: occorre pensare alla “formazione delle coscienze attraverso incontri periodici per formare cittadinanza attiva e democrazia partecipativa”. Mons. Longoni auspica inoltre “collaborazione tra associazioni in vista di un servizio plurale”, e “collaborazione nei territori con gli uffici di pastorale sociale presenti in diocesi”. In tutto questo l’assistente è “una presenza costante” che “abita le associazioni e il territorio”. “Scelto dal vescovo, non è solo da lui mandato, ma lo rappresenta con pienezza, esprime fedeltà alla Chiesa e attraverso di essa a Cristo che lo invia nel mondo”.

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