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Consiglio Ue: leader europei a Bruxelles. In primo piano rifugiati, Russia e Siria. Tusk, “sui migranti siamo a una svolta”

(Bruxelles) Rispetto agli incontri precedenti, i capi di Stato e di governo Ue si sono presi un paio d’ore in più per discutere, oggi e domani, dei temi di attualità politica interna e internazionale. All’ordine del giorno del Consiglio europeo, che si apre alle 15 con l’arrivo dei leader Ue, e si chiuderà a metà giornata di domani, figurano ufficialmente migrazione, commercio estero e Russia. Se il tema dell’accoglienza “solidale” dei migranti – posto con forza sul tavolo dal governo italiano – sarà certamente al centro dell’attenzione, anche gli altri argomenti appaiono di estrema rilevanza, cui si aggiungerà la situazione in Siria e il contrasto all’Isis e al terrorismo; sullo sfondo restano la problematica realtà economica e occupazionale di diversi Paesi e le verifiche sulla situazioni dei bilanci statali. Nella lettera di invito ai capi di Stato e di governo, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha scritto: “Per quanto concerne la migrazione, stiamo lentamente giungendo a una svolta. I nostri interventi sono più evidenti sulla rotta del Mediterraneo orientale dove, fra il settembre dello scorso anno e quello di quest’anno, abbiamo assistito a un calo del 98% dell’afflusso di migranti irregolari. Le istituzioni europee hanno intensificato gli sforzi per aiutare i Paesi terzi a riassorbire i propri cittadini. A giugno di quest’anno Frontex aveva già rimpatriato un numero di migranti irregolari pari al doppio di quelli rimpatriati nell’intero 2015”.
Tusk specifica: “Procederemo a una discussione strategica sulla Russia, con l’obiettivo di esaminare le nostre relazioni globali di lungo termine con questo importante vicino. In vista delle decisioni che dovremo prendere a dicembre, la nostra principale risorsa nelle relazioni con la Russia continua a essere l’unità. Fino ad oggi, indipendentemente dalle differenze, siamo sempre riusciti a rimanere uniti. Dobbiamo proseguire su questa strada. Nello stesso contesto dovremmo anche discutere dei drammatici sviluppi in Siria”.

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