Brasile: forte preoccupazione della Chiesa per progetti di legge che “mettono a repentaglio i diritti dei più poveri”

Forte preoccupazione per l’arretramento dei diritti sociali in Brasile viene espressa dalla Commissione episcopale per il Servizio alla carità, giustizia e pace, organismo che opera nell’ambito della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb). L’incontro della Commissione, svoltosi a Brasilia, si è concluso ieri e la nota conclusiva prende in esame una serie di riforme che sono attualmente nell’agenda del nuovo Governo presieduto da Michel Temer: la riforma del lavoro e dell’esternalizzazione dei servizi, la riforma dell’istruzione secondaria; la riforma della sicurezza sociale e la proposta di emendamento costituzionale 241/2016, che stabilisce un tetto sulle risorse pubbliche da destinare alle politiche sociali per i prossimi vent’anni. Tutti provvedimenti che sono nell’agenda politica e sociale del Paese, in un contesto di ampia maggioranza parlamentare per il nuovo Governo. Secondo la nota della Commissione tali misure “mettono a repentaglio i diritti sociali del popolo brasiliano, specialmente dei più poveri”. Prosegue la nota: “In linea con la dottrina sociale della Chiesa cattolica, ribadiamo che non è possibile far quadrare i conti tagliando gli investimenti nei servizi pubblici necessari ai più poveri. Non è giusto che siano loro a pagare questo conto, mentre altri settori stanno approfittando del momento di crisi”. Dom Guilherme Antonio Werlang, vescovo di Ipameri e presidente della Commissione episcopale per il Servizio alla Carità, Giustizia e Pace, esprime sul sito della Cnbb solidarietà ai movimenti sociali e l’incoraggiamento alla pastorale. Anche nel testo, firmato dal vescovo di Ipameri (GO) e presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità, giustizia e pace della Cnbb, dom Guilherme Antonio Werlang, vi è una dichiarazione di solidarietà con i movimenti sociali e l’incoraggiamento alla pastorale sociale perché continui ad operare “in difesa delle conquiste sociali garantiti dalla Costituzione federale del 1988”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy