Cardinale Scola: “Giovani a rischio povertà, la prima preoccupazione”

“Girando per la diocesi sento ancora una grande preoccupazione sul lavoro legata soprattutto ai giovani. A loro ma anche ai quarantenni disoccupati è rivolta questa terza fase del Fondo che abbiamo voluto chiamare ‘Diamo lavoro’ introducendo due novità. La prima è la scelta di utilizzare gli strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro; la seconda è il coinvolgimento delle aziende e associazioni imprenditoriali”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, presentando questa mattina il fondo “Diamo Lavoro”, la terza fase del fondo “Famiglia Lavoro”. A margine della conferenza stampa, il cardinale ha anche annunciato che gli piacerebbe, durante la visita del Papa a Milano il prossimo 25 marzo, poter consegnare a qualche famiglia le chiavi di uno dei 55 appartamenti del comune che la Curia ristrutturerà con i fondi dell’8 per mille: “Sarebbe un dono per il Santo Padre che resta a casa nostra. Sono certo che papa Francesco ne sarebbe molto contento”, ha sottolineato Scola. Interrogato sulla crisi, il cardinale ha poi sottolineato che ” ci sono ancora molte famiglie in difficoltà, ma non percepisco scoramento, la gente si aiuta molto: il volontariato, il nostro capitale sociale, resta la nostra eccellenza”. A spiegare come funzionerà il fondo è stato Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro. “Attraverso la rete delle associazioni aderenti – ha detto Gualzetti – predisporremo percorsi di reinserimento nelle imprese che avranno espresso la loro disponibilità, attraverso l’istituto del tirocinio di reinserimento lavorativo. Per tutta la durata del progetto, da tre a sei mesi, ogni tirocinante riceverà un borsa lavoro, non inferiore a 400 euro mensili, come indennità, finanziata dal Fondo. “Esperti del lavoro” valuteranno i profili e individueranno i percorsi formativi insieme ai rappresentanti territoriali indicati dalle associazioni imprenditoriali, in base anche alle opportunità del mercato del lavoro locale. I tirocini così individuati saranno erogati dalla Fondazione San Carlo che coordinerà le attività avvalendosi anche dell’apporto degli altri enti presenti in diocesi per la formazione professionale”.

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