Povertà: Sabbadini (Istat), “futuro dei giovani senza risorse e opportunità, crisi sociale durerà a lungo”

I giovani sono oggi i più colpiti dalla povertà assoluta, un dato che “condizionerà fortemente il loro futuro: rischiano di continuare a vivere in condizioni di disagio per tutta la vita, perché depauperati non solo economicamente ma anche di opportunità”. E’ l’amara analisi di Linda Laura Sabbadini, già direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat, intervenuta a Roma al seminario promosso da Caritas di Roma, Caritas italiana e Ordine dei giornalisti del Lazio sul tema “Senza dimora, senza diritti? Tra schemi e stereotipi: quale spazio per una cultura diversa”, in occasione della Giornata internazionale contro la povertà. Sabbadini ha commentato i dati del Rapporto Caritas 2016 su povertà ed esclusione sociale e spiegato la metodologia delle misurazioni della povertà assoluta in Italia, che riguarda 4,6 milioni di persone. Il dato eclatante del Rapporto, ha ricordato, “è l’inversione del trend: mentre in passato i più esposti al rischio povertà erano gli anziani, oggi sono 1 milione di minorenni e i giovani senza lavoro”. Questo significa “che avremo delle conseguenze a lungo termine e la crisi sociale sarà molto più lunga della crisi economica – ha affermato -: potremo anche avere un Pil in crescita, ma ci vorrà molto tempo per riassorbire i gravi effetti di questa situazione, perché le famiglie hanno dato fondo ai loro risparmi e si sono indebitate”. “Dal 2007 ad oggi – ha precisato Sabbadini – sono triplicati i poveri assoluti e sono cambiate molto le caratteristiche. Ora i minori hanno 12 punti percentuali in più degli anziani, mentre nel ’97 gli anziani avevano solo 4 punti in più dei minori. Le famiglie operaie hanno mantenuto invece una situazione grave, di progressivo peggioramento”.

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