Povertà: Nanni (Caritas), “+8% giovani nei centri d’ascolto, per la prima volta anche i Neet”

Sono aumentati dell’8% i giovani italiani e stranieri che si sono rivolti ai Centri d’ascolto della Caritas e per la prima volta sono comparsi anche i Neet (l’acronimo che indica i giovani che non lavorano né studiano): è il dato fornito oggi da Walter Nanni, responsabile dell’ufficio studi di Caritas italiana, che ha presentato a Roma il Rapporto 2016 su povertà ed esclusione sociale nell’ambito del seminario per giornalisti sui senza dimora in corso all’ostello di via Marsala della Caritas di Roma. “Il fenomeno della povertà sta cambiando aspetto – ha spiegato Nanni -: aumentano gli stranieri, diminuiscono le presenze italiane, gli anziani e i ‘working poor’, e si sta tornando, per quanto riguarda gli italiani, ad una situazione simile a quella precedente alla crisi economica”. L’aumento dei giovani dell’8% , ha precisato, “è dovuto sì all’aumento degli stranieri ma anche dei giovani appartenenti a famiglie monogenitoriali. L’Italia è il primo Paese in Europa per incidenza dei Neet e ora cominciano ad essere presenti anche nei centri d’ascolto Caritas”. Nanni ha ricordato “i bisogni molto gravi”  dei 7.700 profughi (su 153.000 arrivati in Italia nel 2015) che si sono rivolti ai Centri d’ascolto Caritas per chiedere aiuto, abiti, cibo, alloggio. Il Rapporto conclude con una nota ottimistica per l’introduzione in Italia del Sia, il Sostegno all’inclusione attiva, ma “si spera, in futuro, nel reddito minimo universale per tutte le persone in povertà assoluta”, ha auspicato Nanni.

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