Dal 21 al 30 ottobre prossimi, la Chiesa cattolica portoghese celebrerà la “Settimana nazionale dell’educazione cristiana”, al fine di promuovere “un’educazione integrale, funzionale allo sviluppo armonioso delle persone, e capace di porre le fondamenta della giustizia, della pace e del benessere delle società”. Nella Nota pastorale “Educare – proporre un cammino per una vita piena”, redatta dalla Commissione episcopale dell’educazione cristiana, i vescovi considerano che “di fronte all’emergenza educativa, tutti devono avere la missione di contribuire al ricco patrimonio spirituale, umanista e morale della Chiesa, presentando modelli educativi finalizzati alla crescita completa degli individui, e alla loro partecipazione libera e responsabile alla costruzione di una società più giusta e fraterna”. Il documento diffuso alla stampa presenta in tal senso quattro punti principali. Nel primo di essi, si indica che “educare è un mettere in cammino; vuol dire saper condurre sul sentiero del bene e della verità, apprendere a progredire, a crescere continuamente verso la pienezza”; il secondo punto sottolinea invece una delle carenze educative: “l’assenza di riferimenti positivi, che consentano di discernere tra la rettitudine e la devianza, tra il bene ed il male”; il terzo concetto espresso dai vescovi rileva la dimensione comunitaria dell’educazione; infine, l’ultimo punto sostiene che “educare significa formare agenti di cambiamento e di trasformazione sociale”.