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Società: Eurostat, “povertà nell’Ue ai livelli pre-crisi”. Situazione critica in Bulgaria, Romania e Grecia

(Bruxelles) “Nel 2015 circa 119 milioni di persone nell’Unione europea erano minacciate dalla povertà o dall’esclusione sociale”: lo si legge in un rapporto diffuso oggi da Eurostat in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro la povertà. Si tratta del 23,7% della popolazione totale Ue. Ciò significa che tali persone erano minacciate da almeno una di queste tre condizioni: povertà “monetaria”; seria privazione materiale; nucleo familiare a “debole intensità di lavoro” (sotto occupazione, disoccupazione, difficoltà a trovare lavoro per i giovani). Eurostat specifica: dopo tre anni consecutivi di crescita del livello di povertà tra il 2009 e il 2011, raggiungendo un quarto esatto della popolazione dei Paesi Ue, dal 2012 tale dato è progressivamente e lievemente decresciuto fino al livello dello scorso anno. Il dato attuale è dunque pari a quello del 2008, anno in cui era iniziata la crisi economica. Eurostat specifica poi che il tasso di povertà o esclusione sociale è più elevato in Bulgaria (attestandosi al 41,3% della popolazione totale), seguita dalla Romania (37,3%) e dalla Grecia (35,7%). All’altro estremo si collocano Repubblica ceca (14,0%), Svezia (16,0), Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca. Tra i Paesi più grandi la Francia è al 17,7%, la Germania al 20,0, l’Italia al 28,7, il Regno Unito al 23,5, la Polonia al 23,4, la Spagna al 28,6.

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