Diocesi: Caritas Mantova, bilancio dei centri di ascolto. Povertà, aumentano gli italiani. Tre “sollecitazioni”

“Nel corso del 2015 l’insieme dei centri di ascolto della rete Caritas” del mantovano “ha incontrato 5501 situazioni riferite a persone e famiglie. Rispetto al 2014 sono in calo del 6,3%. Il calo più marcato si ha per gli stranieri (-7% rispetto al 2014). Per quanto riguarda gli italiani si osserva nel quinquennio 2010-2015 un incremento del 150% e sono passati dai circa 900 casi del 2010 ai circa 1400 del 2015. Gli italiani sono anche la prima nazionalità tra i nuovi accessi ai centri Caritas con un distacco molto marcato rispetto alle altre nazionalità”. Lo si evince dal rendiconto delle attività svolte nel 2015 dalle rete dei centri di ascolto della Caritas della diocesi di Mantova. Si tratta dei centri di Mantova (Centro di aiuto alla vita, e luoghi di ascolto dell’associazione Agàpe onlus presso Casa San Simone e la parrocchia del Frassino), Castiglione delle Stiviere (associazione Marta Tana onlus), Suzzara (San Lorenzo onlus), Quistello e Poggio Rusco (associazione San Benedetto onlus), Asola (parrocchia) e Castel Goffredo (parrocchia). “I 620 volontari che lo scorso anno hanno prestato la loro azione hanno donato circa 80mila ore di servizio gratuito pari ad un periodo di tempo della durata di circa 9 anni”, spiega la Caritas. “Questa ingente mole di persone ha reso possibile incontrare, ospitare e servire molte persone che nelle nostre comunità vivono forme di povertà e di disagio molto diffuse e radicate nel territorio”.
Numerose le osservazioni sul contesto socio-economico, fra cui: “Nel corso degli anni abbiamo osservato la transizione dell’utenza dal prevalente profilo di persone giovani e sole, spesso immigrate, alla presenza progressivamente sempre più importante di interi nuclei famigliari di italiani e di stranieri”. Ancora: “Considerando il livello di istruzione (tendenzialmente più elevato per gli stranieri) e la situazione occupazionale (con un maggior tasso di occupazione degli uomini rispetto alle donne), si osserva che una quota non irrilevante di famiglie beneficia di un reddito pari o di poco superiore ai mille euro (sono circa il 20% del totale). Si tratta di famiglie in condizione di disagio socioeconomico che non riescono a far fronte alle necessità per la riduzione delle entrate o per situazioni di temporanea difficoltà”. Un numero piuttosto elevato di persone e di famiglie (oltre 700 situazioni) “vive in condizioni abitative precarie, anche in coabitazione con altri, e in condizioni di sovraffollamento”. Dalla Caritas di Mantova giungono tre “sollecitazioni”: “A fronte di questo quadro, sentiamo di sottoporre alcune sollecitazioni”: 1. condividere le risorse 2. condividere le esperienze e le letture (un osservatorio locale sulla situazione sociale); 3. “le emergenze oltre le emergenze: ricostruire una rete per il contrasto delle povertà estreme”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy