Cinema: Giraldo (Acec) su ddl, “decreti attuativi vero banco di prova per trovare strumenti giusti”

“Abbiamo una legge che risponde alle necessità del mondo del cinema e in particolare al riconoscimento e al sostegno delle sale cinematografiche che sono, nell’epoca del consumo di cinema fatto spesso individualmente, un luogo imprescindibile per la costruzione dell’identità e del dialogo”. È quanto afferma don Adriano Bianchi, presidente dell’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema), a seguito dell’approvazione al Senato del ddl sul Cinema e l’audiovisivo, che ora passa all’esame della Camera dei deputati. Nel panorama nazionale non vanno dimenticate le Sale di Comunità che – sottolinea il segretario generale dell’Acec, Francesco Giraldo – fin “dai primi decenni del Novecento svolgono un’azione fondamentale di promozione della cultura cinematografica e della cultura tout court nel nostro Paese”. “Sono realtà con una dimensione storica resistente nel tempo”, evidenzia Giroldo, osservando che “se il 18% opera da 10-20 anni e il 21% da 20-40 anni, ben il 33% è attiva da 40-60 anni e addirittura il 17% da più di 60 anni, questa capacità di durare nel tempo non ha però impedito alle Sale della Comunità di continuare a rinnovarsi, come mostra non solo la partecipazione al processo di digitalizzazione, ma anche il fatto che l’11% delle sale rispondenti si è attivato o riattivato negli ultimi 10 anni”. “Per quanto riguarda le sale cinematografiche osserva il segretario generale – il ddl prevede un piano straordinario fino a 120 milioni di euro in cinque anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove, con l’obiettivo di incrementare il numero degli schermi e la qualità delle sale”. “La legge deve ora passare all’approvazione della Camera e subito dopo si procederà alla definizione dei vari decreti attuativi: vero banco di prova – conclude Giraldo – affinché la nuova legge trovi gli strumenti giusti alla sua applicazione”.

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