Diocesi: Sardegna, concluso il convegno del clero sardo. Mons. Morfino (Alghero-Bosa), “il sacerdote è ‘full time’, non ‘part time'”

Si è concluso il Convegno regionale dei sacerdoti tenutosi dal 12 al 14 ottobre a Orosei. “La Chiesa di Sardegna ha bisogno di questi momenti unitari – ha detto monsignor Arrigo Miglio, presidente dei vescovi isolani – per programmare e realizzare una pastorale più incisiva anche a livello locale”. Questa esperienza, si legge in una nota stampa, è stata l’occasione far ripartire un percorso interdiocesano su alcuni fondamentali obiettivi: la formazione al sacerdozio, l’attenzione al sociale e soprattutto alle nuove povertà, la pastorale giovanile, il coinvolgimento del laicato. Le ultime battute della tre giorni hanno avuto come protagonista don Mario Simula, vicario generale della diocesi di Sassari, che ha messo in evidenza le problematiche riguardanti gli stili di amministrazione dei beni personali dei singoli preti e di quelli che, invece, appartengono alle comunità loro affidate. Alcune ore di lavoro sono state dedicate alla discussione in gruppi di studio sulle tre relazioni principali e alla condivisione in assemblea. Monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, nel concludere i lavori, ha rimarcato, in modo particolare, la necessità di procedere a una effettiva adesione ai valori fondanti la vita sacerdotale emersi in questi giorni. Il vescovo ha inoltre sottolineato la necessità per il prete di vivere ogni azione della vita sacerdotale, sia i più semplici incontri sia quelli più impegnativi, come un’occasione di crescita nel cammino spirituale proprio e di coloro che gli sono affidati. “Il sacerdote – ha ricordato Morfino – è ‘full time’ e non ‘part time’, quindi deve vivere il proprio tempo, anche quello ‘libero’, nel continuo orientamento verso l’eternità. Dio ci visita e ci edifica attraverso l’incontro con tutte le persone, anche quando, con alcune, si presentano difficoltà di comunicazione e di relazione”. Al termine dei lavori è emersa la proposta di fissare i prossimi ‘stati generali’ dei preti isolani entro un triennio per discutere, tra l’altro, su alcune tematiche sviluppate dal Concilio plenario sardo e sulla sinodalità.

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