“Traguardi sociali”: Costalli (Mcl), “restituire all’Europa un’anima e una cultura politica”

“Nell’Unione europea dobbiamo riscoprire l’economia sociale di mercato aggiornata e rivista sulla base dei tempi che cambiano: come formula riconciliante, perché l’economia sociale di mercato non suppone solamente un sistema coordinato ed una logica di mercato. L’aggettivo ‘sociale’ ci avvisa che il sistema persegue obiettivi di natura sociopolitica, può essere paragonato ad un triangolo che modera le tensioni esistenti fra i suoi vertici: necessità di sviluppo economico, bisogno di libertà e di iniziativa personale, esigenza (individuale e collettiva) della sicurezza sociale in ogni suo aspetto”. Lo scrive Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori, nell’editoriale del prossimo numero di “Traguardi Sociali” pubblicato in anteprima nel sito dell’Mcl. “In questo tempo così complesso – osserva Costalli – è principalmente di un afflato ideale e di una ambizione intellettuale altrettanto forte che più abbiamo bisogno”. E sottolineando ancora “la miopia dell’Ue che non ha avuto il coraggio di inserire nella Costituzione un doveroso richiamo alle radici storico-culturali cristiane: per confrontarci con gli altri dobbiamo sapere chi siamo, da dove veniamo e soprattutto dove vogliamo andare”. “Oltre a tutte le analisi sulla ‘liquidità’ della società in cui viviamo – prosegue Costalli -, questa deve essere l’epoca di un ‘pensiero pesante’ oltreché lungo”. Infatti, “il regalo migliore che possiamo fare all’Europa, e dunque anche all’Italia (e a noi stessi), è provare a restituire a entrambe un’anima ed una cultura politica”. Ma “il rilancio non può che essere politico: la cessione di sovranità all’Ue è la sola maniera per recuperare la sovranità nazionale e le forze di ciascuno Stato. I messaggi dei vari Le Pen, Farage (ed anche del nostro Salvini), parlano del recupero di una grandezza nazionalista che non esiste più e tendono solo ad isolare il proprio Paese”. Questi temi, conclude Costalli, “saranno al centro del programma futuro del Movimento, avendo sempre presente gli insegnamenti di De Gasperi, Adenauer e Schumann”.

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