Papa Francesco: udienza, opere di misericordia “miglior antidoto all’indifferenza”

“In un mondo purtroppo colpito dal virus dell’indifferenza, le opere di misericordia sono il miglior antidoto”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi di oggi, pronunciata davanti a 32mila fedeli, ha sottolineato che “spesso sono le persone più vicine a noi che hanno bisogno del nostro aiuto”. “Non dobbiamo andare alla ricerca di chissà quali imprese da realizzare”, le indicazioni concrete del Papa: “È meglio iniziare da quelle più semplici, che il Signore ci indica come le più urgenti”. Le opere di misericordia, per Francesco, “ci educano all’attenzione verso le esigenze più elementari dei nostri fratelli più piccoli, nei quali è presente Gesù”. “Sentire che Gesù è presente lì dove c’è un bisogno, una persona che ha un bisogno sia fisico che spirituale”, il consiglio del Papa a braccio. “Riconoscere il suo volto in quello di chi è nel bisogno è una vera sfida contro l’indifferenza”, ha proseguito: “Ci permette di essere sempre vigilanti, evitando che Cristo ci passi accanto senza che lo riconosciamo”. A questo proposito, il Papa ha citato la frase di Sant’Agostino: “Timeo Iesum transeuntem”. “Mi sono domandato perché Sant’Agostino ha detto di temere il passaggio di Gesù”, il commento di Francesco: “La risposta, purtroppo, è nei nostri comportamenti: perché spesso siamo distratti, indifferenti, e quando il Signore ci passa vicino noi perdiamo l’occasione dell’incontro con lui”. “Ho paura che il Signore passi e non lo riconosca”, ha detto il Papa traducendo a braccio Sant’Agostino: “Che passi davanti a me in una di queste persone piccole, bisognose, e io non mi accorgo che è Gesù. Ho paura che il Signore passi e io non lo riconosca”.

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