Giovani e casa: Di Lazzaro (Luiss), necessario alleggerire carico fiscale complessivo

Per rilanciare l’investimento nel comparto immobiliare residenziale occorre alleggerire il carico fiscale complessivo, oggi insostenibile, che grava sul settore. “E’ auspicabile che tutti gli immobili siano considerati per definizione ‘strumentali’ prevedendo quindi che partecipino al reddito imponibile in base ai costi e ricavi effettivi”. Questa la prima proposta formulata da Fabrizio Di Lazzaro, ordinario di economia aziendale alla Luiss, nel corso del convegno “Verso la casa taxi? La domanda abitativa dei giovani”, promosso a Roma dalla Banca d’Italia e dalla Società italiana di iniziative edilizie e fondiarie (Sidief). Tra i “paradossi fiscali”, Di Lazzaro elenca la tassazione per rendita catastale anche delle unità immobiliari non locate, la non deducibilità delle quote di ammortamento e delle spese di manutenzione eccedenti il limite del 15% dei canoni, la tassazione dei canoni di locazione non percepiti fino all’ottenimento di un provvedimento di convalida di sfratto. Storture che provocano una “discrasia di bilancio fra trattamento contabile e normativa fiscale”. A questa situazione, già pesante, si aggiunge la tassazione indiretta (Iva indetraibile, Imu, Tasi, Tari), che rende il carico fiscale complessivo insostenibile portandolo al 60%. Un trattamento “vessatorio” che “sfavorisce gli investimenti necessari alla riconversione e riqualificazione del patrimonio esistente”. Secondo l’economista “dovrebbe essere rivista l’imposizione diretta e indiretta, prevedendo l’esonero o almeno la riduzione della tassazione in caso di perdita del controllo dell’immobile, come avviene ad esempio con l’occupazione abusiva”.

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