Sviluppo: Indice globale della Fame 2016. Bernacchi (Cesvi), “Porre fine alla malnutrizione è obiettivo ambizioso, ma non impossibile”

L’Indice globale della fame, giunto al suo undicesimo anno di pubblicazione, registra lo stato della fame in 118 Paesi e si inserisce nel quadro dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il messaggio di quest’anno, “Obiettivo fame zero”, basato sull’Obiettivo di sviluppo sostenibile 2, è un’esortazione – come si legge nel volume – “a porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”. “Il mondo ha compiuto progressi enormi nella lotta alla fame – ha dichiarato Daniela Bernacchi, amministratore delegato del Cesvi – ma a una velocità ancora non sufficiente per raggiungere l’Obiettivo fame zero entro il 2030. Porre fine alla malnutrizione è un obiettivo ambizioso, ma non impossibile”. Le ha fatto eco l’ambasciatore Pietro Sebastiani, direttore generale per la Cooperazione del ministero degli Esteri: “Il quadro di riferimento internazionale per le politiche di sviluppo è radicalmente cambiato con l’adozione dell’agenda 2030, ma al suo interno la le radicazione della povertà e la lotta alla fame restano obiettivi prioritari. Nella nuova visione proposta dall’agenda, il ruolo normativo operativo e finanziario del polo agricolo alimentare dell’Onu diventa ancora più rilevante. L’Italia in questo senso ritiene che la promozione di un’agricoltura sostenibile e inclusiva siano indispensabili per il raggiungimento di tutti gli obiettivi”.

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