Monsignor Galantino: sul “Sole 24 Ore”, ricominciare “con il passo della responsabilità condivisa” e “investire nell’istruzione”

L’impegno dei volontari da tutta Italia, e non solo, per offrire il proprio aiuto dopo il terremoto del 24 agosto è il punto “da cui è bello ripartire assieme alla ricostruzione edilizia dei centri devastati, oltre che sociale delle comunità ferite”. Lo scrive oggi monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, in un articolo sul “Sole 24 Ore”. Una generosità che è “l’altro volto di questa medaglia carica di dolore e sangue innocente, sofferenza e dubbi” che costringono “a chiederci se quanto accaduto potesse in qualche maniera essere evitato o comunque in qualche maniera limitato. Anzitutto con interventi edilizi realizzati con capacità, attenzione e coscienza”. Le parole di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, nell’omelia durante i funerali di Amatrice, “il terremoto non uccide”, intendevano “richiamare tutti alle proprie responsabilità – spiega il segretario Cei – e allontanare ogni forma di fatalismo deresponsabilizzante”. Parole “che continuano a indicare il passo giusto col quale ripartire: quello della responsabilità condivisa e di propositi che mettono una buona volta da parte interessi squallidi e tornaconti, alla fine, intrisi di sangue”. Con il pensiero rivolto alla riapertura della scuola e al “piccolo miracolo” compiuto dalla Protezione civile di Trento e dal Miur con l’installazione dei moduli prefabbricati per le aule, Galantino sottolinea che “è importante – oggi come sempre, ma forse ancor più di ieri – investire nella formazione, nell’istruzione, nel percorso di crescita culturale e personale dei giovani cui abbiamo il dovere di regalare la capacità e l’autonomia di capire, discernere, decidere in autonomia, essere protagonisti della propria esistenza”. Tanti i ragazzi e i giovani incontrati dal presule durante l’estate – a Cracovia, in Aula Paolo VI in Vaticano, a Montegiordano in Calabria -; di qui il desiderio di “entrare in classe” per re-incontrarli e sapere con quale spirito “ricominciano”.

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