Vescovi Nordest: riflessione su formazione preti e seminari. A Cavallino incontro con una delegazione di Azione cattolica

“Come individuare, preparare, formare e accompagnare al meglio i sacerdoti e, quindi, i pastori delle Chiese di oggi e di domani nell’attuale contesto del Nordest?”: su questo tema si sono interrogati i vescovi della Conferenza episcopale Triveneto riuniti il 7 e 8 gennaio nella tradizionale due-giorni d’inizio anno svoltasi presso Casa Maria Assunta a Cavallino (Venezia) e allargata stavolta a una cinquantina di sacerdoti variamente impegnati nelle rispettive pastorali diocesane (come rettori e padri spirituali di seminari, incaricati vocazionali o per la formazione del clero…) e chiamati anch’essi ad offrire il loro contributo di analisi e proposta”. Lo rende noto un comunicato in cui si riferisce che “sei sono stati gli ambiti specifici nei quali, in assemblea e nei lavori di gruppo, vescovi e sacerdoti hanno affrontato tale fondamentale questione”: il rapporto del seminario con la Chiesa diocesana; le linee teologiche “sicure e affidabili che fondano l’identità e il ministero del sacerdote”; la vita comunitaria come ambiente educativo privilegiato;  l’attuale impostazione degli studi teologici; la scelta e la preparazione delle persone “più adeguate da porre come educatori e formatori dei seminaristi”; come procedere, infine, di fronte alle richieste di persone adulte e che esprimono il desiderio di diventare sacerdoti. Su questi ambiti i vescovi “intendono ora proseguire il lavoro collegiale di analisi e orientamento per giungere anche a offrire alcune possibili linee comuni sull’argomento”.

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza episcopale Triveneto, tenutasi l’8 gennaio, i vescovi hanno incontrato una folta delegazione della Presidenza regionale e dei presidenti diocesani dell’Azione cattolica del Triveneto, presente in tutte le 15 diocesi dell’area e che raccoglie attualmente oltre 40mila aderenti. “Il vivace dialogo tra i vescovi e i rappresentanti dell’Azione cattolica ha riguardato, in particolare, il contributo specifico che l’associazione ecclesiale – in profonda sintonia con i pastori – è oggi chiamata a fornire nell’odierna e mutata realtà delle parrocchie e delle collaborazioni-unità pastorali, delle comunità locali e della società civile, nel dibattito pubblico e nella vita quotidiana del territorio del Nordest”. “Nel ribadire la grande stima e considerazione per l’Ac – si legge nella nota – è stato ricordato dai vescovi il prezioso compito dell’associazione come ‘ponte’ di relazione tra persone, tra Chiesa e mondo e nella formazione dei cristiani laici, valorizzando e riscoprendo continuamente la vocazione universale alla santità e la dignità del dono del battesimo ricevuto, come ‘diaconia di comunione’ oggi sempre più indispensabile e secondo le varie e distinte modalità evangeliche di testimonianza (luce, sale, lievito)”. “Siete una risorsa per le nostre Chiese, abbiamo bisogno della vostra mano. Siate un laicato capace di stare vicino e anche incoraggiare i nostri preti”, ha concluso il patriarca di Venezia e presidente della Cet, mons. Francesco Moraglia.

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