Caltagirone: oggi la V Festa dei Bambini nel nome di don Luigi Sturzo

“È arrivato l’anno nuovo. È tornato ‘nonno Luigi’!”: è lo slogan della quinta Festa dei Bambini che si svolge oggi, 5 gennaio, presso il Casale del Fondo Sturzo, in Contrada Russa dei Boschi, a Caltagirone, per iniziativa della Fondazione “Istituto di promozione umana ‘Mons. Francesco Di Vincenzo’”, in collaborazione con la Clementoni spa di Recanati (Mc) e sotto l’egida della diocesi di Piazza Armerina e della diocesi di Caltagirone. L’evento è dedicato a 100 bambini in età scolare (sino ai 12 anni), provenienti da famiglie in difficoltà o senza famiglia della diocesi di Caltagirone e di Piazza Armerina, secondo gli elenchi posseduti dagli enti locali competenti e dalle Caritas diocesane.  I bambini saranno coinvolti in giochi e animazioni, anche con riferimenti alla figura di don Luigi Sturzo. È previsto un rinfresco e la consegna di doni offerti dalla Clementoni. I regali verranno distribuiti da monsignor Rosario Gisana, vescovo della diocesi di Piazza Armerina; monsignor Calogero Peri, vescovo della diocesi di Caltagirone; monsignor Michele Pennisi, arcivescovo della diocesi di Monreale e già vescovo di Piazza Armerina; Salvatore Martinez, presidente della Fondazione “Mons. F. Di Vincenzo”, che ha dato vita al Polo di eccellenza “Mario e Luigi Sturzo”. Presenzieranno all’iniziativa: Domenico Messinese, sindaco di Gela, e Francesco La Rosa, sindaco di Niscemi. “Una tradizione – ha dichiarato Salvatore Martinez – che, avviata nel 2012, vogliamo cresca ancora nel cuore della Sicilia. Un umile gesto di carità sociale e di giustizia riparativa a vantaggio dei nostri bambini disagiati, svantaggiati, altrimenti esclusi. Inoltre, nel segno di Papa Francesco che ripetutamente invita a non dimenticare il mondo degli anziani, è un’iniziativa che rimette al centro anche i ‘nonni’, attraverso la figura di don Luigi Sturzo. Non un’amorfa befana porterà i doni ai bambini, ma un vero padre che ha incarnato i valori più alti del bene comune, don Luigi Sturzo, il prete calatino che ancora ha molto da insegnare alle nuove generazioni orfane di futuro”.

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