Giubileo: Paolucci, la Porta Santa della basilica liberiana è stata “pensata aperta” per far incontrare gli sguardi di Gesù e Maria

Lo scorso 1° gennaio Papa Francesco ha aperto l’ultima delle Porte Sante delle basiliche patriarcali: quella di Santa Maria Maggiore in Roma, l’unica a spalancarsi nell’anno 2016. Il Pontefice l’ha aperta secondo le modalità stabilite dall’autore, lo scultore Luigi Mattei di Bologna, spiega un comunicato dell’Associazione per le arti Francesco Francia di cui Mattei fa parte. La porta, realizzata in bronzo patinato, si compone di due ante suddivise in comparti: al centro di quella di sinistra Maria, raffigurata nelle sembianze della “Salus Populi Romani”; al centro di quella di sinistra Gesù risorto con i segni della passione. Francesco, prosegue il comunicato, ha imposto entrambi le mani prima sull’anta raffigurante la Madre poiché, nella dinamica dell’apertura, precedesse il Figlio. La Porta Santa della basilica liberiana, aperta per la prima volta da Papa Francesco, è stata benedetta da Giovanni Paolo II l’8 dicembre 2001. L’opera si distingue dalle altre porte per essere stata “pensata aperta”; infatti le figure di Gesù e Maria, a grandezza naturale, “solo ad apertura avvenuta si incontreranno con lo sguardo”, spiega Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani, mentre le loro mani (il palmo per Gesù e il dorso per Maria…) accompagneranno i fedeli nel varcarne la soglia, ovvero “la consolazione e la speranza” dovute alla “funzione salvifica dell’arte, come la intende Papa Francesco”.

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