Unioni civili: Giordano (Progetto Famiglia), “ci interessa davvero la felicità dei bambini?”

“Un figlio, ogni figlio, ha bisogno di sapere di essere nato dall’amore. Come gli si spiegherà che il suo papà è un anonimo donatore di seme? Come spiegheremo al figlio adolescente che quell’anonimato è cosa ‘giusta’ e ‘diversa’ dall’abbandono di minori, che invece il diritto e i valori comuni aborriscono? O che la sua mamma (nel caso del figlio cresciuto da due papà) l’ha portato in grembo già avendo deciso di non tenerlo con sé (pre-abbandonato?) e che all’atto del ‘consegnarlo’” ai due uomini committenti ha ricevuto anche una congrua remunerazione (venduto?). La normativa italiana in materia di ‘diritto alla famiglia’ dice che Stato, Regioni ed enti locali devono impegnarsi, con idonee misure, a prevenire l’abbandono dei minori (legge 184/83, art. 1). Il ddl Cirinnà va nella linea di promuoverlo anziché prevenirlo!”. È la riflessione di Marco Giordano, presidente nazionale della Federazione Progetto Famiglia. “Il ddl Cirinnà non solo non risolve il ‘diritto alla felicità’ dei bambini di oggi cui dice di rivolgersi- prosegue -, ma anzi contribuisce a moltiplicare l’infelicità dei bambini di domani. Bene fanno le associazioni familiari a denunciarla come una proposta nettamente adulto-centrica. Del resto, dovremmo chiedere al Governo e al Parlamento: “se davvero vi interessa il benessere e la felicità dei bambini, perché non investite più fondi per sostenere le famiglie con figli minorenni nell’assolvimento del compito genitoriale: preparando le giovani coppie alla paternità e alla maternità, favorendo la conciliazione lavoro-famiglia, diffondendo la presenza degli asili nido, accompagnando le famiglie che hanno difficoltà educative con i figli, …?”.

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