Unioni civili: fra Paoletti (Seraphicum), “non si può negare a un bambino di avere un padre e una madre”

“Non può esistere un matrimonio, o un simil-matrimonio, tra due persone dello stesso sesso che unendosi non possono procreare. È evidente che alla coppia omosessuale, anche la più affiatata e stabile, manca il carattere della coniugalità intesa come intima e totale comunione di persone”. È la riflessione di fra Domenico Paoletti, preside del Seraphicum, sul ddl Cirinnà. “La Chiesa cattolica ritiene, per ragione e non tanto per fede, che nella coppia omosessuale manchi radicalmente il presupposto per la relazione coniugale che è la comunione vitale nella diversità. Tale evidenza antropologica, insanabilmente carente nella coppia omosessuale – chiarisce fra Paoletti -, ispira la Chiesa a non approvare forme legislative di equiparazione più o meno esplicita, tra matrimonio e convivenze omosessuali. Non si può riconoscere il diritto al matrimonio a tutti coloro che si amano per il solo fatto che si amano”. Occorre poi “che ci siano dei presupposti antropologici per la relazione coniugale che è la comunione nella differenza sessuale. La dualità dei sessi appartiene alla costruzione antropologica dell’umanità. La fecondità è un segno e un frutto dell’amore coniugale, della reciprocità, della e nella differenza”.
Da questa verità “deriva l’altra: non si può negare a un bambino il diritto di avere un padre e una madre. La mancanza naturale di fecondità della relazione omosessuale è una conseguenza della mancanza di differenza sessuale e, quindi, segno di incompiutezza della coppia omosessuale rispetto a quella eterosessuale. La stessa impossibilità fisica di generare figli nella coppia eterosessuale è molto diversa da quella omosessuale, in quanto nella coppia eterosessuale c’è una fecondità potenziale e un’apertura originaria, che manca strutturalmente nella coppia omosessuale. Un bimbo adottato da una coppia di omosessuali non trova il contesto antropologico di cui ha bisogno per uno sviluppo psicoaffettivo armonioso e sano”.

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