Salesiani: il rettore maggiore in Sierra Leone per la festa di San Giovanni Bosco

Domenica 31 gennaio, il rettor maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, passerà la festa di Don Giovanni Bosco a Freetown, in Sierra Leone, là dove l’epidemia di Ebola ha lasciato quasi 4mila morti e oltre 12mila bambini orfani e dove 15 Salesiani non hanno esitato a rischiare la vita per restare al fianco della loro gente e dei loro ragazzi, offrendo riparo, cure, protezione e prevenzione. Ancora oggi i Salesiani accompagnano circa 200 di questi bambini rimasti orfani, sostenendo e aiutando in vari modi i parenti più prossimi o le famiglie affidatarie nel farsi carico di quei minori cui l’Ebola ha tolto tutto. “Ho deciso di trascorrere la festa di Don Bosco in un altro Valdocco”, ha spiegato don Artime, sottolineando così come il cuore della Famiglia Salesiana –tradizionalmente individuato là dove Don Bosco iniziò la sua missione, nell’Oratorio di Valdocco a Torino – batta in ogni luogo in cui uomini e donne, consacrati e non, ispirandosi a San Giovanni Bosco dedicano la loro vita ai minori più poveri e in stato di necessità. Questa scelta è anche la manifestazione di una congregazione e di una Famiglia Salesiana “in uscita”, attente alla missione nelle e per le periferie, dove più urgente è il bisogno di lavorare per la promozione delle persone e di annunciare il messaggio di speranza del Vangelo. Nel 2015 la Famiglia Salesiana ha celebrato il bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015), con un anniversario che volutamente ha costituito un punto di partenza per rilanciare la missione di Don Bosco nel mondo. La Congregazione Salesiana al 31 dicembre 2014 conta 15159 religiosi, attivi in oltre 130 paesi del mondo, attraverso poco meno di 2000 opere, tra scuole, oratori-centri giovanili, centri di formazione professionali, missioni.

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