Cei: “rilancio del Progetto culturale orientato in senso cristiano”

L’importanza di “valorizzare gli orientamenti” contenuti nella “Evangelii gaudium” è emerso anche dalla disanima che il Consiglio Permanente ha fatto del cambiamento culturale ed etico in atto nel Paese. “Senza indulgere a lamentele o a disfattismo – si legge nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, riunito a Roma dal 25 al 27 gennaio -, i Vescovi si sono lasciati interrogare dal persistere di una religiosità diffusa, che spesso però non si esprime in senso ecclesiale e non porta a una reale vita cristiana. Dalla cultura tramandata di ieri – che ha delineato i tratti di un cristianesimo di popolo – ci si trova a misurarsi con la sfida di proporre l’esperienza di fede nelle circostanze inedite del tempo presente. In tempi nei quali la stessa visione dell’uomo e la prassi etica non hanno più una forma comune e condivisa, si avverte l’impossibilità di accontentarsi di una pastorale di conservazione, per aiutarsi a individuare – sulla scia dell’insegnamento del Papa – nuove forme di presenza testimoniale e di azione”. In questa chiave, “il Consiglio Permanente ha affrontato le proposte per un rilancio del Progetto culturale orientato in senso cristiano, secondo formule che consentano di evitare ogni autoreferenzialità. Al riguardo, si è sottolineata la necessità di un raccordo tra l’anima accademica e quella pastorale, in modo che i risultati della ricerca intellettuale possano essere condivisi e il dialogo interno ed esterno sia coltivato nell’ottica della missione della Chiesa e della vita credente”.

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