Papa Francesco: a Comitato bioetica, degrado ambientale, disabilità e “armonizzazione” regole le priorità

“L’analisi interdisciplinare delle cause del degrado ambientale”,  il tema della disabilità e della emarginazione dei soggetti vulnerabili, l’armonizzazione “degli standard e delle regole delle attività biologiche e mediche”. Questi i tre “ambiti” prioritari indicati per l’attività del Comitato nazionale di bioetica, ricevuto oggi in un udienza. “Auspico che il Comitato possa formulare linee di indirizzo, nei campi che riguardano le scienze biologiche, per stimolare interventi di conservazione, preservazione e cura dell’ambiente”, le parole di Francesco sul degrado ambientale, ambito in cui “è opportuno un confronto tra le teorie biocentriche e quelle antropocentriche, alla ricerca di percorsi che riconoscano la corretta centralità dell’uomo nel rispetto degli altri esseri viventi e dell’intero ambiente, anche per aiutare a definire le condizioni irrinunciabili per la protezione delle generazioni future”. “Uno scienziato un po’ amareggiato e scettico, una volta che dissi questa cosa circa la protezione delle generazioni future – ha aggiunto a braccio -, mi rispose cosi: ‘Mi dica, Padre, ce ne saranno?'”. La seconda sfida, che prende in esame “il tema della disabilità e della emarginazione dei soggetti vulnerabili, in una società protesa alla competizione, alla accelerazione del progresso”, è la sfida “di contrastare la cultura dello scarto, che ha tante espressioni, tra cui vi è il trattare gli embrioni umani come materiale scartabile, e così anche le persone malate e anziane che si avvicinano alla morte”. Infine, “lo sforzo sempre maggiore verso un confronto internazionale in vista di una possibile ed auspicabile, anche se complessa, armonizzazione degli standard e delle regole delle attività biologiche e mediche, regole che sappiano riconoscere i valori e i diritti fondamentali”. Al termine del suo discorso, il Papa ha espresso “apprezzamento perché il vostro Comitato ha cercato di individuare strategie di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, a partire dalla scuola, su questioni bioetiche, ad esempio per la comprensione dei progressi biotecnologici”.

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