Giornata mondiale malato: p. Chendi, “indulgenza plenaria e parziale” anche per chi non può partecipare

Grazie all’Elemosineria Apostolica, in occasione della Giornata mondiale del malato, in programma quest’anno l’11 febbraio, in forma solenne, in Terra Santa, si potranno ottenere due forme di indulgenza: plenaria o parziale. Lo ha reso noto padre Augusto Chendi, sottosegretario del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, durante la conferenza di presentazione svoltasi oggi presso la Sala stampa della Santa Sede. L’indulgenza plenaria, ha spiegato Chendi, potrà essere ottenuta “una volta al giorno alle solite condizioni”, ed anche “applicare in suffragio alle anime dei fedeli defunti”, partecipando, dal 7 al 13 febbraio, nella basilica dell’Annunciazione a Nazareth o in altri luoghi, alle celebrazioni. Anche i “i fedeli che negli ospedali pubblici o in qualsiasi casa privata” assistono i malati e a causa del loro servizio non possono partecipare alle funzioni riceveranno l’indulgenza plenaria, così come i malati che “per età avanzata” o altre ragioni simili sono impediti a prendere parte alle cerimonie. Indulgenza parziale, infine, a tutti i fedeli che “rivolgeranno a Dio misericordioso, con cuore contrito, devote preghiere in aiuto degli infermi”. L’indulgenza, ha informato Chendi, si aggiunge alla duplice possibilità di essere ugualmente lucrata attraversando una delle tre Porte Sante della Misericordia aperte in Terra Santa – a Nazareth, a Betania e nel Getsemani – oppure il 10 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, procedendo in processione dal Giardino del Getsemani alla basilica del Santo Sepolcro, e nel pomeriggio dello stesso giorno, presso la basilica dell’Annunciazione a Nazareth, in occasione della celebrazione dei Vespri, alla quale farà seguito la processione mariana “aux flambeaux”. Il 9 febbraio, inoltre, presso il Pontificio Istituto Notre Dame Center a Gerusalemme, è in programma un convegno teologico-pastorale in cui, “all’insegna del valore inviolabile di ogni vita umana e della singolare dignità di cui è rivestita ogni persona, si affronteranno i problemi attinenti al fine vita e all’accoglienza delle persone con diverse patologie, fisicamente o psichicamente invalidanti”.

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