Giorno della Memoria: padre Lombardi oggi con una kippah in testa, “per il diritto di ciascuno ad esprimere la propria identità”

Una kippah in testa. Con questo “gesto concreto di solidarietà e di amicizia” per il popolo ebraico padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha voluto questo pomeriggio rendere omaggio agli ebrei nel Giorno della Memoria, in risposta a chi in Francia ha consigliato alle comunità ebraiche di non portare la kippah per motivi di sicurezza. Lo ha fatto presentando alla Radio Vaticana il libro testimonianza di Alberto Mieli dal titolo “Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa”. “In questa situazione critica e importante – ha detto Lombardi – è importante che ciascuno possa affermare la sua identità”. Lombardi ha quindi accettato volentieri l’invito lanciato nei giorni scorsi dalla presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, di portare la kippah nel giorno della Memoria  per riaffermare – ha chiarito Lombardi –  “il diritto ad esprimere la propria identità, contro ogni forma di violenza”. Un gesto che è stato fortemente apprezzato dalla presidente della comunità ebraica di Roma. “Purtroppo – ha detto Dureghello – quel ‘mai più’ che abbiamo sempre espresso non si è realizzato. E oggi ci stiamo ancora confrontando con un mondo in cui segni e simboli di appartenenza religiosa sono divelti, offesi e caplestati”. Ed ha aggiunto ricordando l’esempio del re cristiano di Danimarca che per salvare gli ebrei danesi dalla deportazione si mise anche lui la stella di Davide, “la diversità è una ricchezza, un valore aggiunto”.

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