Migranti: Caritas Agrigento, “abbandonati dalle Istituzioni”

Caritas Agrigento

“Ancora migranti abbandonati – è proprio il caso di dirlo – a se stessi in esecuzione di disposizioni che neanche la legge più fredda prevede”. A denunciare una situazione ormai diffusa nell’agrigentino è Valerio Landri, direttore del Centro per la Carità dell’arcidiocesi di Agrigento. “Si è ormai definita la prassi – scrive in una lettera affidata al sito internet della Caritas diocesana – di accompagnare i migranti (in arrivo a Porto Empedocle e destinatari di un provvedimento di respingimento differito) presso stazioni dei treni o dei bus perché adempiano volontariamente all’invito a ritornarsene in patria entro il termine di 7 giorni”. Il provvedimento di respingimento differito è applicato a quei migranti che, al loro arrivo, nel compilare il cosiddetto “foglio notizie” presentato dalle autorità, di cui non sempre capiscono la funzione, segnalano tra le motivazioni del loro viaggio quella “economica” ovvero “trovare lavoro”. Una prassi che li fa automaticamente classificare come “migranti economici” e quindi soggetti a provvedimento di respingimento. A loro viene contestualmente consegnato un documento che li intima a lasciare il territorio italiano dalla frontiera di Roma Fiumicino entro 7 giorni. Landri si chiede “dove sia l’opportunità e quali siano le motivazioni che spingono le Istituzioni ad abbandonarli nelle stazioni dell’entroterra pur sapendo perfettamente che non sarà loro possibile prendere il treno senza un biglietto che certamente non potranno acquistare”. Info: http://www.caritasagrigento.it/migranti-abbandonati/

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