Papa Francesco: Vespri, “non vogliamo permettere che il peso delle colpe passate continui ad inquinare i nostri rapporti”

“In questo Anno giubilare straordinario della Misericordia, teniamo ben presente che non può esserci autentica ricerca dell’unità dei cristiani senza un pieno affidarsi alla misericordia del Padre”. Lo ha sostenuto, stasera, Papa Francesco, nei Secondi Vespri nella solennità della conversione di San Paolo, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, invitando a chiedere “anzitutto perdono per il peccato delle nostre divisioni, che sono una ferita aperta nel Corpo di Cristo”. “Come vescovo di Roma e pastore della Chiesa cattolica, voglio invocare misericordia e perdono per i comportamenti non evangelici tenuti da parte di cattolici nei confronti di cristiani di altre Chiese – ha affermato -. Allo stesso tempo, invito tutti i fratelli e le sorelle cattolici a perdonare se, oggi o in passato, hanno subito offese da altri cristiani. Non possiamo cancellare ciò che è stato, ma non vogliamo permettere che il peso delle colpe passate continui ad inquinare i nostri rapporti”. E ha proseguito: “La misericordia di Dio rinnoverà le nostre relazioni”. In questo “clima di intensa preghiera”, il Pontefice ha salutato “fraternamente” il metropolita Gennadios, rappresentante del Patriarcato ecumenico, David Moxon, rappresentante personale a Roma dell’arcivescovo di Canterbury, e tutti i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali di Roma, convenuti questa sera a San Paolo fuori le Mura. “Con loro siamo passati attraverso la Porta Santa di questa basilica, per ricordare che l’unica porta che ci conduce alla salvezza è Gesù Cristo nostro Signore, il volto misericordioso del Padre”, ha sottolineato. Francesco ha rivolto poi un cordiale saluto anche ai giovani ortodossi e ortodossi orientali che studiano a Roma con il sostegno del Comitato di collaborazione culturale con le Chiese ortodosse, che opera presso il Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, nonché agli studenti dell’Ecumenical Institute of Bossey, in visita a Roma per approfondire la loro conoscenza della Chiesa cattolica.

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