Giornalisti: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “sostare sulla soglia” per “essere ‘strumenti’ di misericordia”

Sostare sulla soglia, per ricordare che intorno ai fatti di cronaca ci sono sempre le persone: questo l’invito e l’augurio che il vescovo di Bolzano-Bressanone monsignor Ivo Muser ha rivolto stamattina ai giornalisti e agli operatori dei media locali in occasione dell’incontro per la festa di san Francesco di Sales. “Voi, con la vostra professionalità, restituite voce a ciò che è stato. E per farlo vi rendete disponibili ad aprire la vostra ‘porta’ al mondo che si racconta – ha spiegato monsignor Muser – Ogni giorno, nel vostro lavoro siete chiamati ad uscire dalle vostre redazioni e ad attraversare le tante ‘porte’ che sono presenti nel nostro quotidiano. Penso a quando vi recate sul luogo di un incidente o in un’aula di tribunale, quando raccogliete i racconti e le storie di persone in difficoltà, o anche quando siete impegnati a fare la cronaca di uno dei tanti dibattiti che animano le stanze delle nostre istituzioni politiche, sociali, culturali e anche ecclesiali”. Il vescovo ha ricordato come la professione giornalistica richieda “di vivere delle esperienze e di saperle raccontare agli altri; e questo richiede tanta professionalità, tante energie… e tanto tempo”. “So che spesso avete i minuti contati – ha aggiunto -. Concorderete con me, nel riconoscere che la velocità e la logica dell’immediatezza, che caratterizzano la comunicazione attuale, non sono sinonimo di qualità. Anzi, alle volte conoscono un prezzo elevato, a scapito proprio della qualità, della verità e della credibilità dell’informazione”. Da qui l’invito, nel Giubileo della misericordia, a prendersi il tempo per “sostare sulla soglia”, “per ricordare che attorno ai fatti di cronaca ci sono sempre le persone, con le loro storie e soprattutto con la loro dignità”. “Sostare sulla soglia – ha proseguito il presule – via aiuterà anche a ‘fare’ solo i giornalisti, ma ad ‘essere’ giornalisti”, al servizio al servizio della verità, capaci di favorire il dialogo, l’accoglienza e l’incontro tra le persone. Aiuta ad essere, nella comunicazione, ‘strumenti’ di misericordia”.

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