Papa Francesco: a operatori santuari, pellegrino “deve sentirsi a casa sua”

“Il pellegrino che arriva al santuario è spesso stanco, affamato, assetato, e tante volte questa condizione fisica rispecchia anche quella interiore”. È l’identikit di chi compie un pellegrinaggio, tracciato dal Papa nel discorso rivolto oggi agli operatori del pellegrinaggio ai santuari, che celebrano il loro Giubileo. “Perciò, questa persona ha bisogno di essere accolta bene sia sul piano materiale sia su quello spirituale”, ha ammonito Francesco: “È importante che il pellegrino che varca la soglia del santuario si senta trattato più che come un ospite, come un familiare. Deve sentirsi a casa sua, atteso, amato e guardato con occhi di misericordia”. “Chiunque sia, giovane o anziano, ricco o povero, malato e tribolato oppure turista curioso, possa trovare l’accoglienza dovuta, perché in ognuno c’è un cuore che cerca Dio, a volte senza rendersene pienamente conto”, l’auspicio del Papa: “Facciamo in modo che ogni pellegrino abbia la gioia di sentirsi finalmente compreso e amato”, il suo invito. In questo modo, “tornando a casa proverà nostalgia per quanto ha sperimentato e avrà il desiderio di ritornare, ma soprattutto vorrà continuare il cammino di fede nella sua vita ordinaria”.

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