La Conferenza episcopale calabra (Cec) riprende “il grido di dolore lanciato, a più riprese e da ogni parte della Regione, dagli operatori delle strutture socio-assistenziali, dai centri e dalle comunità di accoglienza calabresi che tanto esprimono a servizio di minori, anziani, uomini e donne in difficoltà”. È quanto si legge in un comunicato della Cec al termine dell’assemblea che si è svolta a Catanzaro sotto la presidenza di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace. I vescovi auspicano “vivamente che la regione Calabria si attivi nell’erogare i sussidi invocati per la sopravvivenza di tali opere, meritorie di sostenere il cammino di un’umanità ferita che appartiene al nostro tessuto sociale”. Durante i lavori alcune nomine, l’approvazione del bilancio e un approfondimento, alla luce degli Orientamenti Cei, circa la formazione del clero, a partire dalla formazione permanente. L’argomento, “delicato e fortemente significativo per la vita delle diocesi”, sarà poi oggetto di un nuovo incontro che si svolgerà il 16 febbraio. Sempre nell’ambito della formazione, sono state ascoltate relazioni sul Seminario regionale di Catanzaro “S. Pio X” e sull’Istituto teologico calabro, da cui emerge “la situazione di crescita dei due Istituti formativi”. I vescovi calabresi hanno ribadito “l’impegno a convergere con sempre maggiore unità verso tale realtà educativa, luogo prezioso per la formazione di una coscienza ecclesiale regionale”, scrivono nel comunicato. I presuli, inoltre, hanno deciso di prorogare l’attività del Tribunale ecclesiastico regionale sino alla costituzione dei Tribunali ecclesiastici diocesani o inter-diocesani, previsti dal recente Motu Proprio di Papa Francesco. Durante i lavori i vescovi hanno anche ascoltato una delegazione dell’opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” e dell’Azione Cattolica regionale.