Papa in Moschea: Pallavicini (Coreis), sarà il Papa a decidere la data. “Speriamo nell’Anno della Misericordia”

Invito formalizzato ma nessuna data. Sarà il Papa a decidere se e quando andare in visita alla Grande Moschea di Roma. Il desiderio della delegazione musulmana è però che questa visita si realizzi nell’Anno della Misericordia. È l’imam Yahya Pallavicini, vice presidente della Co.re.is – Comunità religiosa islamica italiana, a raccontare come è andato l’incontro questa mattina in Vaticano, prima dell’udienza generale del mercoledì, tra Papa Francesco e la delegazione di Musulmani che hanno presentato l’invito ufficiale a visitare la Moschea di Roma. “Il Papa – dice Pallavicini – ha ricevuto l’invito. Mediterà e ci darà una risposta che speriamo possa onorare la nostra richiesta. Siamo in attesa di un auspicabile adesione che ci farebbe grande onore. Di sicuro la data millantata non è reale”. Avete fatto delle proposte? “No – risponde l’Imam – abbiamo lasciato a Sua Santità la decisione secondo la sua più autorevole convenienza. E’ proprio esplicitato. Speriamo che si realizzi – ma siamo fiduciosi – in questo anno della Misericordia”. Ed aggiunge: “I dettagli della visita saranno oggetto di una maturazione e di concertazioni più tecniche”. “L’incontro – racconta Pallavicini – è stato particolarmente positivo e cordiale. Siamo rimasti tutti commossi e contenti per questo momento di incontro che è stato anche di carattere spirituale tra la delegazione che rappresenta la gestione della Grande moschea di Roma e la massima autorità del cristianesimo cattolico”.  Era presente accanto al Papa monsignor Rino Fisichella mentre la delegazione musulmana era composta di cinque persone: il presidente della ambasciata dell’Arabia Saudita e del centro islamico culturale d’Italia e i due vice-presidenti, gli ambasciatori di Marocco ed Egitto. Abdellah Redouane che è il segretario generale del Centro islamico culturale e Pappavicini. L’incontro è stato “relativamente breve” ma intenso nei contenuti. “Il Papa – ha sapere il rappresentante della Coreis –  ha fatto riferimento ai diritti di rispetto che sono dovuti in maniera reciproca tra cristiani e musulmani come fondamento della fratellanza, dell’amicizia e della cooperazione seria. Il presidente del centro islamico culturale d’Italia l’ambasciatore saudita ha fatto esplicito riferimento alla solidarietà, alla tutela e alla difesa  delle minoranze cristiane che sono come quelle musulmane, oggetto di un abuso e di una violenza”.

 

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