Danimarca: mons. Kozon, vescovo di Copenaghen, critica la “stretta” del governo sui rifugiati. “Dovere di accogliere”

Alla vigilia della seconda lettura, domani in parlamento, sul disegno di legge danese per l’inasprimento della politica immigratoria, il vescovo cattolico di Copenaghen, Czeslaw Kozon, critica le proposte del governo, come riferisce il quotidiano politiken.dk: “Il disegno di legge pregiudica le condizioni di vita dei richiedenti asilo in Danimarca. Dobbiamo rispondere al nostro dovere, come società, di accogliere chi ha bisogno del nostro aiuto. Le condizioni alle quali accogliamo rifugiati e richiedenti asilo dovrebbero essere sempre ragionevoli e sufficienti a garantire e sostenere l’individuo e la famiglia”. La Danimarca si trova a gestire un flusso che ha portato nel paese 21mila persone nel 2015, mentre 160mila sono nella vicina Svezia. Secondo mons. Kozon, “il disegno di legge deteriora le condizioni dei rifugiati più di quanto si possa ragionevolmente ritenere sia necessario per assicurare la stabilità della nostra società e il benessere dei cittadini danesi”. In particolare il vescovo è critico verso la proposta di concedere permessi di soggiorno temporaneo e non permanente e di allungare i tempi per i ricongiungimenti familiari, misura che penalizzerebbe in particolare i minori: “I bambini sono indifesi, mentre un adulto fa probabilmente meno fatica a sopportare. Il tempo di attesa per il ricongiungimento familiare pone a rischio i bambini che sono esposti a ogni genere di abusi”, ha dichiarato il vescovo.

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