“Le ferite inferte a persone concrete sono sentite dalla nazione intera. Nel vivere il lutto nazionale, vi invitiamo a ricordare e a pregare per le vittime, i feriti, le loro famiglie e i loro amici”: è la dichiarazione diffusa oggi dalla Conferenza episcopale del Burkina Faso e Niger, che tramite il segretario generale padre Matthias Kam, prende posizione sugli attentati nel centro di Ouagadougou il 15 gennaio, rivendicati da Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). Oltre trenta le vittime, tra cui un bambino italiano, figlio del proprietario del locale “Caffè cappuccino” (uno dei luoghi assaltati dai terroristi) e una giovane e nota fotografa franco-marocchina che stava svolgendo un reportage sui diritti delle donne per conto di Amnesty international. “La nostra unica arma è la preghiera – si legge nella nota -. Possano tutti i credenti crescere nella preghiera come abbiamo fatto in altre circostanze. La nostra invocazione per l’unità nazionale resterà sempre la nostra forza”.