Caritas Siracusa: aperto il “Bazar della solidarietà”. Emporio sociale per vecchie e nuove povertà

Don Tarascio e Filippo Villaruel al Bazar della solidarietà di Siracusa

“Il Bazar della solidarietà nasce dall’esigenza di contrastare le nuove povertà emerse a seguito della crisi economico-sociale che ha colpito, in maniera più o meno grave, diverse fasce della popolazione”. È quanto afferma don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas della diocesi di Siracusa, a proposito dell’iniziativa, da poco inaugurata, sostenuta dai fondi Cei dell’8xmille presso la struttura Casa Caritas (ex Istituto Buona fanciulla) di via Riviera Dionisio il Grande. “Accanto alle vecchie forme di emarginazione, si sono sviluppate – aggiunge – nuove condizioni di povertà che costringono un numero crescente di famiglie a vivere il loro disagio in uno status di solitudine. Emerge il pessimismo con cui si guarda al futuro, un pessimismo dettato da vari fattori, a cominciare dall’aumento costante dei prezzi d’acquisto di beni di prima necessità e di altre tipologie di beni correlati a bisogni oramai ritenuti primari. Con il Bazar apriamo anche la Casa della Caritas che ospiterà altre nostre iniziative”. Responsabile della Casa Caritas è il diacono Salvo Caia. “È stato creato un emporio sociale –  spiega il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel -, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della persona e dell’abitazione, il diritto allo studio) a persone singole e nuclei familiari che, per diverse ragioni, non riescono a far fronte alle necessità, sopravvenute o già esistenti”.
Il progetto coinvolgerà le persone e le famiglie (in qualità di destinatari dei servizi offerti), ma anche le comunità parrocchiali, le imprese e le associazioni che potranno fornire – spiega la Caritas – il loro contributo attraverso variegate modalità di partecipazione. “L’emporio sociale non è solo uno spazio dedicato alla distribuzione di beni”, aggiunge Villaruel, “ma anche un luogo in cui si produce solidarietà, un luogo in cui ci si mette a disposizione degli altri sulla base delle proprie possibilità, donando il proprio tempo attraverso attività di volontariato oppure effettuando donazioni economiche o di beni utili al I volontari impegnati nelle attività concernenti il Progetto saranno dieci. Si accederà al Bazar mediante i centri di ascolto territoriali. Saranno inoltre coinvolte aziende locali (contributors) operanti nei settori casalinghi e cartoleria in grado di donare prodotti in eccedenza.

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