Intercultura: inaugurato a Perugia corso di formazione per mediatori. Impagliazzo (Sant’Egidio): “Partire dalle periferie”

“Già viviamo insieme come in un grande condominio con persone di provenienze diverse, ma occorre ora costruire con solide fondamenta la casa comune”. È la visione espressa da Marco Impagliazzo, docente all’Università per stranieri di Perugia e presidente della Comunità di Sant’Egidio, per l’inaugurazione, avvenuta oggi nel capoluogo umbro, del corso di “alta formazione per mediatori europei per l’intercultura e la coesione sociale”. L’iniziativa è promossa da Sant’Egidio, in collaborazione con Miur e Università per stranieri di Perugia. Il corso, come si legge in una nota di Sant’Egidio, “formerà” a livello nazionale “operatori capaci di favorire l’integrazione a partire dalle periferie” e in grado di “svolgere una preziosa attività di mediazione tra i cittadini immigrati, le istituzioni e la società civile”. “La presenza di immigrati in Europa (35 milioni di stranieri e 50 milioni di residenti di origine straniera) – continua Impagliazzo – rivela una ristrutturazione decisiva delle nostra società e rappresenta, dunque, una sfida da cogliere e da vincere”. “Gli allievi del corso – conclude – studiano per essere pontefici, cioè costruttori di ponti”. Il corso, con 140 iscritti da 40 Paesi diversi, ha un profilo nazionale e si pone l’obiettivo di “costruire una strategia culturale”, ha dichiarato Daniela Pompei, responsabile dei servizi ai migranti della comunità. “Mediatore – continua Pompei – non è mero traduttore, ma interprete profondo della cultura”.

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